Due importanti realtà ospedaliere ed assistenziali di Tradate, la casa di riposo "La Pineta" e la clinica Maugeri, quest'ultima nota anche oltre i confini regionali, stanno vivendo un periodo di grosse incertezze economiche e di conseguenza lavorative per i collaboratori ma anche assistenziali e di cura per chi ogni giorno usufruisce dei servizi svolti, da sempre, con professionalità e competenza.
Alla base, ci sono i continui tagli alla Sanità Lombarda, ma anche Italiana, che in Regione e in Parlamento, vengono proposti e votati in nome dello "Spendig Review". Riduzioni che vanno a toccare direttamente la qualità della vita e delle cure mediche per i cittadini e non a contenere veri spechi economici sanitari o il caro costo del Parlamento Regionale e Nazionale o la continua spesa pubblica per strade spesso non utili al cittadino. Ci piacerebbe che questa rotta infelice venisse cambiata per il bene dei cittadini.
L'Amministrazione Comunale di Tradate, nella persona dell'Assessore Sergio Beghi, ha incontrato le due realtà cittadine per condividere le preoccupazioni e portare la vicinanza della città. Queste le parole dell'Assessore:
"Nell’ultimo mese, dopo aver
incontrato il direttore della casa di riposo “La Pineta”, anche i
rappresentanti dei lavoratori della Maugeri e della Pineta hanno voluto
incontrarmi per coinvolgere l’amministrazione comunale nelle vicende che stanno
pesando sulle due strutture paventando alcuni licenziamenti.
Di fatto la causa delle due
situazioni problematiche è la stessa: è il progressivo disimpegno della regione
Lombardia, che da una parte ha importanti debiti nei confronti della Maugeri, e
dall’altra ha ridotto i contributi alla cooperativa Progest, convenzionata per
la gestione della casa di riposo di Tradate.
In entrambe le realtà questa
situazione ha generato uno squilibrio nei conti, tanto da far prospettare,
oltre a una importante riorganizzazione interna, la possibile riduzione del
personale; se si considera che nelle due strutture già oggi, con l’organico
attuale, per garantire una adeguata risposta agli utenti, sono necessarie anche
prestazioni di lavoro straordinario, la riduzione degli organici causerebbe notevoli
problemi gestionali e una sicura caduta della qualità dei servizi disponibili.
Detta così, potrebbe sembrare una
delle consuete situazioni che in questi anni di crisi intaccano le realtà del
lavoro, ma quando vengono messi a rischio i diritti fondamentali della persona,
e in questo caso stiamo parlando della salute e dell’assistenza ai non autosufficienti,
saltano tutti i criteri dettati dalla congiuntura economica, perché su di essi
devono prevalere i bisogni primari; ripensando ad uno slogan sindacale degli
anni 90 che diceva … “la salute non si monetizza” …, inorridisco pensando che
dal punto di vista socio sanitario siamo regrediti di 25 anni.
Se da una parte comprendo che in
periodi di crisi la regione razionalizzi l’impiego delle proprie risorse e
riduca i finanziamenti a diverse iniziative (leggasi mostra zootecnica), dal
punto di vista sia personale che politico non posso condividere che i tagli
vengano praticati indistintamente anche alla sanità ed al socio assistenziale,
compromettendone il servizio, la sua efficacia e la sua potenzialità.
Ai lavoratori dei due siti
tradatesi ho espresso tutta la solidarietà del sindaco e della giunta, con
l’impegno a mettere in campo tutte le iniziative che potranno favorire
soluzioni positive dei problemi che ci sono stati rappresentati".