mercoledì 5 dicembre 2012

Falò di Sant’Antonio

Apprendiamo dai giornali che la Pro Loco Tradate, che da sempre (10 anni) ha curato l’organizzazione del Falò di San Antonio, per quest’anno (2013) ha deciso di non organizzarlo e di conseguenza sarà sospeso.
Riteniamo opportuno spiegare il perché di questa decisione, che è derivata da un’esigenza di tutela dell’ambiente che è parte fondamentale della nostra Lista Civica e dell’attuale maggioranza e di tanti cittadini che hanno chiesto un cambiamento netto dello svolgimento della Festa.

Il Falò, per come è stato da sempre costruito (bancali circa 3000)e per le dimensioni, peso e per come viene accesso (cherosene) produce un inquinamento da polveri sottili equivalenti a 30 giorni di traffico.
Parlando con gli organizzatori, tramite l’Amministrazione e Lega Ambiente, abbiamo cercato di dare un'idea di cosa significasse una netta riduzione portando l'esempio che se l'attuale falò produce PM10 per 30 giorni di traffico, potrebbe ritenersi accettabile un fuoco equivalente ad 1 giorno di traffico, costruendo una struttura leggera (cassette di frutta o fascine) che producesse comunque un bel fuoco ma molto meno inquinante e che l’evento venisse contornato da intrattenimenti alternativi con lo scopo di permettere la riscoperta dei valori di una antica festa contadini.

Questa proposta aveva lo scopo di trovare una soluzione che permettesse lo svolgimento del Falò ma in maniera compatibile con una politica ambientale sostenibile, voluta e votata dai cittadini tradatesi.
La proposta così formulata sembrava mettere tutti d’accordo.

Come Partecipare Insieme riteniamo che l’impatto ambientale in termini di inquinamento e la ricaduta sulle salute dei cittadini siano valori che non possono essere messi in secondo piano. Le rilevazioni effettuate da ARPA hanno dimostrato che Tradate vive la stessa situazione di inquinamento di Gallarate- Varese, quindi siamo in emergenza.
Partecipare Insieme per Tradate è dispiaciuta per il mancato svolgimento della festa come da proposta formulata, ma ringrazia la Pro Loco e tutti i suoi volontari per aver valutato l’idea e per il grande impegno che hanno da sempre messo e che metteranno in futuro per lo svolgimento delle numerose manifestazioni cittadine.

Alessio Saibeni
Coordinatore Partecipare Insieme per Tradate
http://partecipareinsieme.blogspot.it/
 
Riportiamo il commento del nostro capogruppo Christian Calabrese:
Falò di S. Antonio: leggo le polemiche che scorrono su FB e mi rammarica vedere tanta insofferenza per la decisione di sospendere la manifestazione così come organizzata negli anni passati. A dire la verità era stato proposto di ridurre il peso della pira, che sarebbe stata di legna e fascina. La Pro Loco ha ritenuto di non essere pronta. Non entro nel merito della decisione della Pro Loco, ma da amministratore Vi chiedo se è più opportuno incendiare una catasta di legno e altro (A volte divani, infissi, bancali trattati, cherosene) o pensare alla tua salute? Ognuno può pensare quello che ritiene più opportuno. Criticate il Comune per questa scelta ma non lo facevate in passato, ben sapendo che sui tetti delle scuole frequentate dai vostri figli c'erano tonnellate di amianto. Vi informo di una cosa: questa giunta ha sostituito l'amianto con impianti fotovoltaici. Ci potete criticare, ci potete insultare, ma nessuno ci potrà rinfacciare di non aver pensato alla tua salute.

Riportiamo il commento dell'assessore Andrea Botta:
Sul falo' ci siamo trovati di fronte ad una decisione difficile: la vecchia catasta era composta da 3000 bancali e produceva PM10 pari a 30 giorni di traffico cittadino (calcoli di Legambiente/ARPA). Come amministrazione, responsabili della salute di tutti i cittadini, non abbiamo potuto far finta di niente ed abbiamo proposto a Proloco di cercare insieme una soluzione per realizzare un fuoco scenografico ma che pesasse molto meno, con cassette o fascine (piu’ e’ pesante la catasta, maggiore PM10 viene buttato nell’aria). Voglio ringraziare sia la Proloco per la generosita’ nel lavoro quotidiano per rendere piu’ viva la citta’, sia per la disponibilita’ nel mettersi in gioco trovando idee alternative di falo’, al fine di coniugare spettacolo e rispetto per l’ambiente. Solo il poco tempo a disposizione ci ha impedito quest’anno di validare delle soluzioni efficaci. Ringrazio anche Legambiente per averci stimolato a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni nei confronti dell’aria che respiriamo. Ho sempre creduto nel confronto delle idee e nel fatto che le persone di buona volonta’, anche partendo da punti di vista differenti, una soluzione la trovano. Purtroppo gli strettissimi tempi organizzativi hanno portato la Proloco a rimandare la realizzazione della soluzione "leggera".


Riportiamo il commento dell'assessore Scrivo:
Come amministratori, abbiamo il dovere di tutelare la salute di tutta la cittadinanza, e questa è l’unica motivazione che ci ha indotto ad un ripensamento del falò di Sant'Antonio, tradizione molto apprezzata in città, ma da sempre osteggiata da chi ha a cuore l’ambiente e la salute.
Come spesso capita in questi casi, non tutti conoscono le conseguenze di questo fuoco, che provoca emissioni di PM10 da un minimo di mezza tonnellata ad un massimo di una tonnellata.
Si pensi che l’intero parco auto circolante per le vie cittadine produce 8 tonnellate l’anno di polveri killer!
Studi epidemiologici hanno accertato la correlazione tra le polveri di Pm10 e l’incremento dei decessi dovuti a malattie cardio-respiratorie, quali infarti, ictus, casi di cancro al polmone.

In Italia muoiono circa 8.000 persone l’anno per gli effetti del Pm10, e inoltre bambini e anziani vanno incontro a patologie croniche dell’apparato respiratorio.
E’ stabilito, inoltre che, ad ogni riduzione di 10 microgrammi per metro cubo di
Pm10, corrisponde un aumento dell’aspettativa di vita di circa sei mesi. Le polveri Pm10 sono sottilissime, rimangono sospese nell’aria per diversi giorni:  non vengono filtrate dalle narici, e a meno della pioggia salvifica, finiscono direttamente nei bronchi e negli alveoli.
Questi non sono dati inventati, ma estrapolati dallo studio condotto dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms) per conto dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Apat)
La nostra intenzione era quella di mantenere la tradizione con un fuoco simbolico, che però non contribuisse ad inquinare ulteriormente un ambiente già compromesso e che rispettasse i diritti dei cittadini residenti in prossimità della piazza mercato.
I volontari della Pro-Loco hanno verificato la mancanza dei tempi tecnici per soddisfare i nostri requisiti, quintali di fascine in sostituzione di tonnellate di bancali, legno naturale non impregnato di vernici, e per garantire allo stesso tempo la sicurezza dell’evento.




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