Apprendiamo dai giornali che la Pro Loco Tradate, che da
sempre (10 anni) ha curato l’organizzazione del Falò di San Antonio, per
quest’anno (2013) ha deciso di non organizzarlo e di conseguenza sarà sospeso.
Riteniamo opportuno spiegare il perché di questa decisione,
che è derivata da un’esigenza di tutela dell’ambiente che è parte fondamentale
della nostra Lista Civica e dell’attuale maggioranza e di tanti cittadini che
hanno chiesto un cambiamento netto dello svolgimento della Festa.
Il Falò, per come è stato da sempre costruito (bancali circa
3000)e per le dimensioni, peso e per come viene accesso (cherosene) produce un inquinamento
da polveri sottili equivalenti a 30 giorni di traffico.
Parlando con gli organizzatori, tramite l’Amministrazione e
Lega Ambiente, abbiamo cercato di dare un'idea di cosa significasse una netta
riduzione portando l'esempio che se l'attuale falò produce PM10 per 30 giorni
di traffico, potrebbe ritenersi accettabile un fuoco equivalente ad 1 giorno di
traffico, costruendo una struttura leggera (cassette di frutta o fascine) che
producesse comunque un bel fuoco ma molto meno inquinante e che l’evento
venisse contornato da intrattenimenti alternativi con lo scopo di permettere la
riscoperta dei valori di una antica festa contadini.
Questa proposta aveva lo scopo di trovare una soluzione che
permettesse lo svolgimento del Falò ma in maniera compatibile con una politica
ambientale sostenibile, voluta e votata dai cittadini tradatesi.
La proposta così formulata sembrava mettere tutti d’accordo.
Come Partecipare Insieme riteniamo che l’impatto ambientale
in termini di inquinamento e la ricaduta sulle salute dei cittadini siano
valori che non possono essere messi in secondo piano. Le rilevazioni effettuate
da ARPA hanno dimostrato che Tradate vive la stessa situazione di inquinamento
di Gallarate- Varese, quindi siamo in emergenza.
Partecipare Insieme per Tradate è dispiaciuta per il mancato
svolgimento della festa come da proposta formulata, ma ringrazia la Pro Loco e
tutti i suoi volontari per aver valutato l’idea e per il grande impegno che
hanno da sempre messo e che metteranno in futuro per lo svolgimento delle
numerose manifestazioni cittadine.
Alessio Saibeni
Coordinatore Partecipare Insieme per Tradate
http://partecipareinsieme.blogspot.it/Coordinatore Partecipare Insieme per Tradate
Riportiamo
il commento del nostro capogruppo Christian Calabrese:
Falò di S. Antonio: leggo le polemiche che scorrono su FB e
mi rammarica vedere tanta insofferenza per la decisione di sospendere la
manifestazione così come organizzata negli anni passati. A dire la verità era
stato proposto di ridurre il peso della pira, che sarebbe stata di legna e
fascina. La Pro Loco ha ritenuto di non essere pronta. Non entro nel merito
della decisione della Pro Loco, ma da amministratore Vi chiedo se è più
opportuno incendiare una catasta di legno e altro (A volte divani, infissi,
bancali trattati, cherosene) o pensare alla tua salute? Ognuno può pensare
quello che ritiene più opportuno. Criticate il Comune per questa scelta ma non
lo facevate in passato, ben sapendo che sui tetti delle scuole frequentate dai
vostri figli c'erano tonnellate di amianto. Vi informo di una cosa: questa
giunta ha sostituito l'amianto con impianti fotovoltaici. Ci potete criticare,
ci potete insultare, ma nessuno ci potrà rinfacciare di non aver pensato alla
tua salute.
Riportiamo
il commento dell'assessore Andrea Botta:
Sul falo' ci
siamo trovati di fronte ad una decisione difficile: la vecchia catasta era
composta da 3000 bancali e produceva PM10 pari a 30 giorni di traffico
cittadino (calcoli di Legambiente/ARPA). Come amministrazione, responsabili
della salute di tutti i cittadini, non abbiamo potuto far finta di niente ed
abbiamo proposto a Proloco di cercare insieme una soluzione per realizzare un
fuoco scenografico ma che pesasse molto meno, con cassette o fascine (piu’ e’
pesante la catasta, maggiore PM10 viene buttato nell’aria). Voglio ringraziare
sia la Proloco per la generosita’ nel lavoro quotidiano per rendere piu’ viva
la citta’, sia per la disponibilita’ nel mettersi in gioco trovando idee
alternative di falo’, al fine di coniugare spettacolo e rispetto per
l’ambiente. Solo il poco tempo a disposizione ci ha impedito quest’anno di
validare delle soluzioni efficaci. Ringrazio anche Legambiente per averci
stimolato a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni nei confronti
dell’aria che respiriamo. Ho sempre creduto nel confronto delle idee e nel
fatto che le persone di buona volonta’, anche partendo da punti di vista
differenti, una soluzione la trovano. Purtroppo gli strettissimi tempi organizzativi
hanno portato la Proloco a rimandare la realizzazione della soluzione
"leggera".
Riportiamo
il commento dell'assessore Scrivo:
Come
amministratori, abbiamo il dovere di tutelare la salute di tutta la cittadinanza,
e questa è l’unica motivazione che ci ha indotto ad un ripensamento del falò di
Sant'Antonio, tradizione molto apprezzata in città, ma da sempre osteggiata da
chi ha a cuore l’ambiente e la salute.Come spesso capita in questi casi, non tutti conoscono le conseguenze di questo fuoco, che provoca emissioni di PM10 da un minimo di mezza tonnellata ad un massimo di una tonnellata.
Si pensi che l’intero parco auto circolante per le vie cittadine produce 8 tonnellate l’anno di polveri killer!
Studi epidemiologici hanno accertato la correlazione tra le polveri di Pm10 e l’incremento dei decessi dovuti a malattie cardio-respiratorie, quali infarti, ictus, casi di cancro al polmone.
In Italia
muoiono circa 8.000 persone l’anno per gli effetti del Pm10, e inoltre bambini
e anziani vanno incontro a patologie croniche dell’apparato respiratorio.
E’
stabilito, inoltre che, ad ogni riduzione di 10 microgrammi per metro cubo diPm10, corrisponde un aumento dell’aspettativa di vita di circa sei mesi. Le polveri Pm10 sono sottilissime, rimangono sospese nell’aria per diversi giorni: non vengono filtrate dalle narici, e a meno della pioggia salvifica, finiscono direttamente nei bronchi e negli alveoli.
Questi non sono dati inventati, ma estrapolati dallo studio condotto dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms) per conto dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Apat)
La nostra intenzione era quella di mantenere la tradizione con un fuoco simbolico, che però non contribuisse ad inquinare ulteriormente un ambiente già compromesso e che rispettasse i diritti dei cittadini residenti in prossimità della piazza mercato.
I volontari della Pro-Loco hanno verificato la mancanza dei tempi tecnici per soddisfare i nostri requisiti, quintali di fascine in sostituzione di tonnellate di bancali, legno naturale non impregnato di vernici, e per garantire allo stesso tempo la sicurezza dell’evento.
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