giovedì 6 febbraio 2014

Nessuna richiesta di insediare una moschea.

La Giunta guidata dal Sindaco Cavalotti rispondono spiegando la realtà dei fatti alla conferenza stampa indetta da alcuni esponenti della minoranza su una presunta moschea a Tradate. 


L'associazione collabora con l’Amministrazione per le attività relative alla rete del Welfare e ha contribuito all’organizzazione dell’evento "Tradate di tanti colori" iniziativa che avrebbe dovuto insegnarci a non aver paura delle differenze per partito preso e che prima di giudicare chi ha usanze differenti da quelle dei più è necessario conoscere.
Evidentemente, invece,gli esponenti dell’opposizione locale sono rimasti fermi all’equazione "islam = terrorismo",del tutto priva di fondamento e non al passo con la società multietnica e multiculturale in cui ci troviamo a vivere. Non è stata però ricevuta alcuna richiesta di insediare sul territorio comunale una moschea, le richieste fatte dall’Associazione e pervenute in data 01/02/2014 riguardano la formazione di spazi per l’insegnamento della lingua araba e della lingua italiana oltre a degli spazi da adibire alla conoscenza cultura islamica e al culto, aperta a tutta la cittadinanza, il tutto in edifici di proprietà di privati.
Rimane sotto inteso che qualsiasi autorizzazione sarà assoggettata al rispetto di quanto recita la norma in materia urbanistica in tal senso. Possono quindi restar tranquilli i cittadini tradatesi che l'iter legislativo previsto verrà seguito alla lettera e non verranno spesi soldi pubblici per questa attività, interamente autofinanziata dai membri dell'associazione. Stiano tranquille le minoranze e non si trincerino dietro arzigogolati meticciati di civiltà perché intuiamo benissimo che il loro modo di fare è volto esclusivamente allo sbarramento totale del processo dell’integrazione e non al perseguimento della legalità. 
Il Senatore dovrebbe conoscere l’articolo 19 della Costituzione che sancisce che "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume." Nessuno, nemmeno un Senatore, può quindi impedire una richiesta che segue un iter regolare e secondo la legge. Rispediamo poi al mittente l'accusa di inadeguatezza (non apriamo in questo momento l'elenco dei problemi creati dalla sua Amministrazione che stiamo ancora sistemando...). Se infine il senatore è a conoscenza di fatti che possano collegare l'associazione tradatese con altri centri islamici legati alle cronache (tanto da ostentare sicurezza nel sapere "cosa diventano questi centri culturali islamici e il loro parallelismo con l'integralismo e il terrorismo"...) beh, si rivolga subito alle autorità competenti con una puntuale denuncia. Altrimenti sta parlando del nulla.

1 commento:

  1. Ma quante storie!!! Mi spiegate che differenza c'è tra il centro culturale islamico e il british institute? O il Goethe Institut? Se c'è spiegatemela perché io non la vedo... Ah dimenticavo ho vissuto tanti anni all'estero e le pare di un paese di provincia come l'Italia non le posso sentire!!!

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