lunedì 22 settembre 2014

Scelte difficili ma corrette.

Se si governa per il solo consenso non si governa per la città e i cittadini, meglio fare la cosa giusta che la cosa popolare.
L'assessore Scrivo risponde ad un cittadino provando a far chiarezza sulla vicenda Seprio Servizi.


Risposta ad un dipendente della Seprio Patrimonio Servizi, società partecipata controllata al 100% dal Comune di Tradate.
Spiace constatare che un'osservazione così polemica provenga proprio da un dipendente della Seprio.
Se la critica o la polemica del cittadino inconsapevole è giustificabile, spesso ignora le ragioni di scelte che possono sembrare insensate, non e’ giustificabile che la polemica giunga da chi ha beneficiato dell’operato di quest’amministrazione.
Abbiamo compiuto enormi sacrifici economici per salvaguardare la SPS , nella piena consapevolezza che dietro ad ogni lavoratore di quell'Azienda c'è una famiglia, una storia da rispettare e tutelare.
In tempi di crisi generalizzata abbiamo impegnato 1 milione di euro per ripianare le perdite pregresse della società partecipata, tranquillizzare i creditori ed evitare un facile fallimento con ripercussioni negative e immediate sulla occupazione.
Un milione di euro che avremmo potuto utilizzare per i nostri progetti, per ulteriori manutenzioni nelle strade, nei cimiteri cittadini,negli eventi cittadini come la fiera zootecnica, nel tirare più righe bianche lungo le vie cittadine e nello sponsorizzare non una, ma 10 gare di ciclismo.
Abbiamo invece preferito tutelare le persone anzichè la nostra immagine di amministratori. Conosco personalmente molti dipendenti della Seprio, ho in mente l’immagine di una famigliola di uno di essi, in Via Gorizia la sera in cui crollò un edificio, così come ho in mente un simpaticissimo bimbo di 6 anni che mi e’ stato presentato in occasione della festa Brucia la Befana da un suo collega.
Nel valutare e prendere decisioni non abbiamo mai trascurato la prospettiva delle persone, non ci interessa sapere se al polso del dipendente c’e’ un braccialetto verde o arancione, al contrario abbiamo sempre cercato di salvaguardare le famiglie di chi lì opera.
Una delle nostre prime decisioni è stata quella di ridurre le nostre indennità di amministratori e ogni anno risparmiamo 80.000 euro che investiamo nel sociale.
Avremmo potuto investire questa somma in svago, fuochi e polentate,e perchè no, tutto nella fiera della zootecnica. Sicuramente avremmo raccolto più consenso, ma la notte avremmo dovuto fare i conti con la nostra coscienza.
La nostra forza di amministratori sta nel fatto che siamo persone libere, non dobbiamo scalare la montagna del consenso ad ogni costo, non godiamo e non ci aspettiamo benefici economici, e sopratutto non viviamo di politica.
Se poi tutto ciò è sbagliato, insensato o ideologico, tra qualche anno avrà modo di scegliere democraticamente un’amministrazione diversa.

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