Febbraio 2013

Attività svolte: Comunicati stampa
1)    Comunicato: Osservatorio Economico Permanente 

Nei giorni scorsi sono usciti dei primi articoli che trattavano la realizzazione dell'Osservatorio Economico Permanente, progetto a cui sta lavorando l'assessore Sergio Beghi. Il quale mi ha voluto scrivere per fornire una spiegazione più completa e approfondita per permettere di capire meglio la portata del progetto e le sue finalità. Desidero quindi condividere con voi le sue parole:


Il piano di lavoro sullo sviluppo economico che abbiamo messo a programma si basa su due percorsi percorsi paralleli; il primo riguarda L'OGGI, i problemi esistenti che riguarda la gestione oggettiva del reticolo commerciale e produttivo cittadino, con tutti gli aspetti riferiti ai risvolti della crisi economica e occupazionale, alla gestione e applicazione delle normative, riorganizzazione della realtà dei commercianti e degli imprenditori, l'ascolto e gli interventi in termini di iniziative, di urbanistica e quant'altro. In questa direzione sono da collocare la nascita del comitato esercenti, il neonato DUC, gli interventi in via S.Stefano, i venerdì bianchi, le iniziative pre-natalizie, ma anche gli interventi di mediazione tra le parti svolte nelle aziende in crisi in cui siamo stati coinvolti, il problema degli accertamenti TIA alle unità produttive e delle sanzioni AIPA ai negozi, la riorganizzazione del mercato e la formulazione del proprio regolamento.


 Quindi tutta l'attività necessaria alla gestione della dimensione economica attuale e di tutti i suoi derivati.

Il secondo percorso si incanala sul piano degli investimenti per lo sviluppo futuro. Le trasformazioni in atto devono essere governate ed indirizzate. 

L'obbiettivo è quello di individuare da oggi quali saranno le caratteristiche, le esigenze, le richieste produttive e di mercato della nostra area geografica ed iniziare da oggi a preparare il terreno con l'analisi del territorio, con la collaborazione con la scuola e la formazione professionale in genere, con lo studio per la riqualificazione dell'impresa, per dare gli strumenti ai giovani perchè, fra 10 anni, siano attrezzati per rispondere a quanto il mondo economico chiederà. Si tratta quindi di avviare percorsi di analisi, in collaborazione con istituti di ricerca (ho già iniziato un percorso con l'università Insubria, dipartimento di economia), per individuare la vocazione produttiva del nostro territorio e, in coordinazione con gli altri comuni della nostra area geografica, governare il percorso di cambiamento. L'ambizione è quella arrivare nel prossimo futuro a non limitarci a rincorrere i problemi quotidiani (come avviene oggi), ma prevenirli per non farci cogliere impotenti se il mercato va in crisi. Questi vuol dire anche studiare i cambiamenti e l'evoluzione culturale della società.

E' difficile in due parole essere esaustivo su questo aspetto, ma credo di aver almeno delineato l'idea.

Tra questi due piani si inserisce l'Osservatorio Economico Permanente. Questo organismo è stato pensato nell'ottica della partecipazione e della collaborazione tra le parti. Sarà formato dai rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo produttivo e del commercio, dai sindacati esistenti sul territorio, da associazioni (ACLI) e dalle istituzioni. Avrà il duplice scopo di mantenere monitorato il territorio con la raccolta e aggiornamento dati su occupazione e andamento economico, costituendo un archivio dati allo scopo di avere sotto controllo la storia e quindi il percorso della dimensione economica cittadina; la particolarità di un tavolo a cui partecipano i vari aspetti che compongono il mondo del lavoro favorirà l'elaborazione dei dati e le proposte di intervento, considerando le aspettative e le necessità di tutti i componenti sociali.  Quanto verrà elaborato dall'osservatorio economico permanente sarà informazione per tutti i cittadini, ma soprattutto, per l'aspetto legato alla proposta che l'organismo saprà elaborare in termini di interventi, sarà parte degli argomenti in materia sottoposta alle valutazioni del Consiglio Comunale.

La consapevolezza che, da soli, incideremo poco su una materia così ampia e complessa come il lavoro, l'esperienza dell'organismo sarà proposta ed esportata ai comuni del distretto, in modo tale da assumere una dimensione importante e riconosciuta dai livelli economici e politici superiori: la vicenda delle slot machine partita da "Ora Noi" ed ora adottata da Camera di Commercio e ANCI insegna che anche un comune come Tradate può incidere.

Ringrazio l'assessore Beghi per questa nota informativa sul progetto che sta sviluppando, strumento che potrebbe essere di grande aiuto per monitorare il territorio e fornire dati, aiuto ed assistenza in un momento di grande crisi e di difficoltà economica. Tradate sta provando a sperimentare per poter coinvolgere altri comuni. L'esempio è lo studio sulle slot machine realizzato dall'assessore Beghi con il coinvolgimento e la partecipazione di diversi cittadini, che ha fornito dati allarmanti ma che sono stati la base per i provvedimenti che in questi giorni Camera di Commercio e ANCI stanno prendendo e proponendo.

Ottimo lavoro assessore, continua così con il nostro pieno appoggio e aiuto.

1)    Tradate rispetta il patto di stabilità

Il Sindaco Laura Cavalotti ha comunicato che il Comune di Tradate è rientrato nel patto di stabilità vincolo imposto dal Governo che costringe le amministrazioni locali a mettere da parte molte risorse economiche, con particolari vincoli di spesa. 

Nel 2011 la passata amministrazione comunale aveva scelto di non rispettare il patto di stabilità per poter pagare i fornitori, pur rispettando la scelta, non possiamo che condividere quanto detto da l Sindaco Cavalotti quando afferma che "rispettare il patto non vuol dire che non si devono pagare i fornitori ma vuol dire che si devono programmare le cose in maniera seria e non superficiale". 

Vogliamo ricordare al lettore che  non rispettare il patto di stabilità vuol dire per l'anno successivo tra i vari vincoli:
1.       Non poter accedere a finanziamenti o fondi per fare o terminare lavori pubblici, di conseguenza cantieri fermi, poca manutenzione a strade e verde pubblico.
2.       ricevere meno trasferimenti economici dallo stato. 
3.       Non poter assumere personale per migliorare i servizi al cittadino. Quest'anno abbiamo avuto un lutto tra i dipendenti comunali e non è stato possibile sostituirlo in organico, oppure, com'è capitato, se un contratto di lavoro è a tempo determinato non è possibile rinnovarlo o portarlo a tempo indeterminato.
Fa sorridere leggere commenti che classificano queste situazioni come “robetta da poco conto”, o “traguardo raggiunto a discapito del cittadino”, perchè il primo danneggiato dal non rispetto del patto di stabilità è proprio il cittadino tradatese. Queste affermazioni, dimostrano o una mancanza di conoscenza dell’argomento o una voluta mancanza di riportare i fatti come sono nella realtà. E’ molto facile fare polemica non raccontando come funzionano veramente i vincoli del patto di stabilità.
Durante la campagna elettorale, la coalizione Ora Noi ha posto come primo obbiettivo da raggiungere il rientro nel patto di stabilità. Questo per poter garantire un piano di sviluppo certo e programmato alla città di Tradate e non un navigare a vista. E’ un punto che si è realizzato.

Non è stato un compito facile perché al momento dell’insediamento, ha trovato un saldo negativo a bilancio pari a 1 milione e 770 mila euro. Spiega il sindaco ”Ci siamo allora impegnati a effettuare grandi sacrifici, tra riduzione delle spese e recupero delle entrate. Così facendo abbiamo chiesto ai cittadini di fare sì delle rinunce, ma oggi possiamo dire di essere rientrati nel patto di stabilità, e di poter tornare a respirare”.

Una delle rinunce è stata la sospensione della Fiera Zootecnica, ma solo per come era stata impostata nel passato con costi oramai proibitivi. Grazie alla collaborazione con l’associazione Pan de May, a cui vanno i complimenti e i ringraziamenti, si è realizzata una manifestazione simile con in aggiunta “la Settimana dell’agricoltore”. Le due manifestazioni hanno avuto una fortissima partecipazione di pubblico, con un apprezzamento pari o addirittura superiore rispetto alla vecchia fiera. Anche qui, chi afferma che non si è fatto nulla, non racconta in maniera completa i fatti.  

Partecipare Insieme non può che rallegrarsi per la comunicazione fatta dal Sindaco Laura Cavalotti e complimentarsi per l’ottimo lavoro svolto rinnovandole la completa fiducia e stima.

1)    Tradate aderisce a “M’illumino di Meno”
In tanti ci avete chiesto se anche la nostra città avrebbe aderito all'iniziativa "M'illumino di Meno" che prevede lo spegnimento per Venerdì 15 Febbraio dalle ore 18:00 di monumenti, piazze, edifici pubblici ma anche vetrine o abitazioni di privati cittadini. Questo per sensibilizzare l'utilizzo dell'energia in maniera più cosciente e con meno sprechi.

L'iniziativa è stata ideata dal programma RAI Caterpiller
http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/ ed hanno aderito diversi Comuni tra i quali Milano, Bologna, Firenze, Torino e molti altri ancora.

E' con grande piacere che apprendiamo che anche la città di Tradate ha aderito all'iniziativa e spegnerà le luci  che illuminano l'edificio del Comune, di Villa Truffini e della Biblioteca Frera.

Partecipare Insieme per Tradate ringrazia il Sindaco Laura Cavalotti e la sua Giunta per la sensibilità che hanno mostrato nell'aderire a questa bella iniziativa, altro fatto importante che indica il cambiamento che sta compiendo la nostra città di Tradate.


 “…AVERE O ESSERE?” di Sergio Beghi (assessore con deleghe allo sviluppo economico e lavoro, Affari generali, Personale, Innovazione e tecnologia)
E. Fromm, in epoca non sospetta, si è posto questa domanda.
La nostra politica amministrativa come risponde? Con che qualità?
Il bilancio per esempio

Il primo vero, importante risultato lo abbiamo portato a casa: la nostra amministrazione è rientrata nei parametri del patto di stabilità. Il vincolo “capestro” che ha condizionato, per la prima volta, il comune di Tradate, ricevuto in eredità insieme  con un numero infinito di insidie dalla precedente amministrazione, oggi ci libera i polsi dalle manette che hanno bloccato il bilancio e hanno fatto perdere tempo e importanti risorse economiche per la ricostruzione della dimensione amministrativa.
Ciò nonostante, la situazione rimane complicata, esigendo un’attenzione continua alle spese e agli investimenti. Per capire meglio occorre fare alcuni chiarimenti.

Secondo le norme vigenti, detto in maniera molto semplice, il bilancio di un comune si divide in due parti, che riguardano, la prima, gli investimenti e la seconda la spesa corrente.
Ciascuna delle due parti ha una contabilità propria in entrata e in uscita, tanto che è vietato prendere delle risorse da un capitolo e utilizzarle per un altro; per esempio, non è possibile cioè risparmiare dei soldi non assumendo un dipendente (capitolo spesa corrente) ed usarli per la manutenzione dei fondi stradali; se finiscono le risorse per il capitolo “investimenti” le strade resteranno con i buchi, anche se sulla voce delle spese correnti vi fosse una disponibilità. Pena lo sforamento del patto di stabilità, che vuol dire meno trasferimenti dallo Stato, blocco degli investimenti, blocco delle assunzioni e quant’altro.

Per quanto riguarda gli investimenti, la situazione debitoria che abbiamo trovato, ci fa partire oggi, che siamo solo a inizio anno, già con un debito da pagare nel 2013 di oltre un milione di euro, (senza considerare le necessità che si creeranno nel corso dell’anno), con la previsione, per ora, di un’entrata certa di solo alcune decine di migliaia di euro. Le entrate di questo capitolo, quelle per realizzare strade e immobili, piazze, parcheggi e piste ciclabili, verde pubblico e parchi, acquedotti, fognature e quant’altro, vengono sostanzialmente ricavate dagli oneri di urbanizzazione legati alle opere edificatorie e, in un momento in cui l’edilizia è ferma, si sono ridotte anche le entrate le quali, peraltro, continueranno comunque ad affluire durante l’anno, pur non essendo oggi quantificabili.

La mancanza di fondi, di fatto, rafforza la scelta dell’amministrazione per uno sviluppo sostenibile e a misura di cittadino, abbandonando gli sprechi finalizzati alla cultura del “bello” (fontane, strade lastricate, arredi urbani in stile, ………) curando unicamente l’immagine che, pur con la sua importanza, è risultata un aspetto economicamente insostenibile, determinandone in molti casi l’abbandono di opere in corso di costruzione (l’area feste ne è l’emblema). Purtroppo questa situazione rende difficile l’attuazione di nuovi investimenti più necessari, come quelli per l’ambiente, per la sicurezza stradale e per il centro storico, in particolare quello di Abbiate; opere che sono comunque state previste per i prossimi anni con il piano triennale.

Sulla spesa corrente, quella che riguarda la vita amministrativa più generale dell’assistenza, del costo del personale, delle iniziative, delle associazioni e società sportive, delle politiche per il lavoro e per i giovani, della manutenzione tecnologica ……, affluiscono le entrate, per esempio, dell’IMU e i trasferimenti dallo Stato.

Considerando che le tenaglie della crisi economica non accennano ad allentarsi e le persone coinvolte sono sempre di più, la spesa per l’assistenza è destinata ad aumentare progressivamente ed eroderà gran parte della disponibilità economica; il rientro nel patto di stabilità apre comunque alla possibilità di integrare alcune figure lavorative mancanti e strettamente necessarie allo svolgimento delle mansioni comunali di base; anche se l’intervento sarà minimo, mi sembra un segnale importante e positivo.

La razionalizzazione delle spese e degli interventi, l’abbattimento degli sprechi e la rinegoziazione dei costi, già da quest’anno renderanno anche più organiche ed applicabili le linee per l’aiuto alle famiglie, per scuola, asilo nido, lavoro, casa, anziani, sport, cultura e tutti gli aspetti che riguardano direttamente il quotidiano del cittadino.

La politica amministrativa, finalmente, dopo anni anomali, sta spostando la propria attenzione dalle cose alle persone; e in questo mi trovo meravigliosamente a mio agio!



Parola a Maurizio Alberti (consigliere e presidente commissione Ambiente)
L’ARIA CHE RESPIRIAMO ….

Con il nuovo PGT,  Tradate si trova di fronte all’opportunità di progettare le linee fondamentali di sviluppo per il proprio futuro. Tali linee possono essere rappresentate sotto diversi aspetti e con diversi pesi.

Nel passato si sono per esempio sviluppati maggiormente gli aspetti edificatori, sia residenziali (per la maggior parte)che commerciali ed industriali, oltre che infrastrutturali e spettacolari, in parte quelli culturali e pochissimo quelli ambientali. Questa volta ritengo sia opportuno innanzitutto definire tre aspetti fondamentali entro i quali muoversi per definire man mano le scelte che dovremo affrontare: L’aspetto ambientale, l’aspetto sociale, l’aspetto produttivo lavorativo.

Se riusciremo a coniugare ottimamente questi 3 nodi avremo fatto un buon lavoro, tenendo sempre presente che il tema comune dominante è il benessere, nel senso più ampio del termine, della collettività.
Già il programma di maggioranza ha delineato le linee principali entro cui muoversi, occorre ora declinare e sviluppare tali linee nel modo più partecipato e trasparente possibile.

Una prima finestra del programma è “consumo di nuovo suolo tendente a zero”. Tale definizione nasce dalla consapevolezza che il precedente PRG del 99 (sindaco Galli) e le circa 100 varianti che si sono succedute nei 10 anni(sindaco Candiani)  hanno spinto al massimo l’aspetto residenziale prevedendo costruzioni per circa 7000 abitanti in più. Dal 2000 ad oggi si sono realizzati alloggi per 1682 abitanti e sono in costruzione alloggi per altri 3040 abitanti. Il numero di alloggi invenduti si aggira attorno alle 1000 unità, d’altra parte, dei 7000 abitanti previsti, la popolazione è cresciuta  solo di circa  2000 abitanti. E’ evidente il completo fallimento della programmazione del vecchio PRG che ha prodotto enormi colate di cemento, guadagni per pochi, perdita di identità, abbassamento del valore ambientale e paesaggistico. Dovrebbero poi ancora partire ulteriori costruzioni previste dal vecchio PRG per altri 1212 abitanti, tali piani però mancano ancora delle necessarie convenzioni.

Il  PGT dovrebbe definire azioni entro l’arco di 5 anni, si potrebbero prevedere un incremento di abitanti di circa 1000 abitanti. L’attuale maggioranza si trova di fronte a questa situazione, anche se decretasse zero consumo di suolo, per le scelte precedenti vedremo ancora cantieri per molti anni.
Questa situazione di saturazione residenziale ha portato ad una successione di fallimenti e chiusure di imprese edili perché il mercato non ha potuto assorbire il gran numero di costruzioni al punto che il valore degli immobili a Tradate è inferiore a quello di Carbonate!

Una prima considerazione che sorge spontanea è che non è il caso di prevedere altri sviluppi residenziali nei prossimi anni, anzi, occorrerà intervenire per limitare il più possibile l’edificazione già prevista. Anche il settore commerciale ed industriale, ove erano previsti poderosi sviluppi, permangono in uno stato di crisi ed occorrerà muoversi per ricollocare ed ottimizzare  le strutture esistenti piuttosto che pensare a nuove edificazioni nel settore.

L’ aspetto sociale  della città è legato alla qualità della vita dei suoi abitanti, occorrono soluzioni per far crescere la comunità  sviluppando comunicazione, solidarietà, cultura , sport. Molti sono gli esempi positivi già  evidenziati dalla presenza di numerose associazioni, nel nuovo welfare, nelle attività della biblioteca ecc. Un PGT attento a queste tematiche non entra nel merito delle iniziative ma deve rendere funzionali il maggior numero possibile di strutture perché la voglia di comunità e di cultura possa esprimersi. Mi riferisco agli spazi sociali, biblioteca e teatri, alla rinascita e rivitalizzazione del centro di Tradate  partendo dalla definizione della Piazza Mazzini di Tradate come luogo di eccellenza per la vita sociale all’aperto, incontri ed eventi, programmando un cammino che porti alla chiusura definitiva della Piazza al passaggio delle automobili.

La stessa mobilità dolce in generale va incrementata creando man mano una rete sicura per bambini, pedoni, ciclisti che renda più conveniente e piacevole la scelta di muoversi a piedi ed in bici, partendo dal modo in cui ci si reca a scuola (pedibus). Serviranno, nel corso di questi 5 anni anche opere coraggiose per congiungere in modo sicuro i centri urbani ed i diversi nodi focali di attrazione (scuole, centro sportivo, Ospedale, stazioni FNM, paesi confinanti).

Uno dei possibili gesti di coraggio per la nuova amministrazione sarebbe quello di creare un nuovo grande parco pubblico  destinando le aree attualmente definite a standard per il futuro nuovo mercato  lungo le vie Pisacane e Carso. Tali aree sono situate in mezzo ad una zona fortemente urbanizzata da nuove costruzioni e vicine alla statale Varesina. Esiste già però una vasta area boscata già di proprietà comunale lungo la Varesina. L’unione di queste due aree definirebbe un grande parco che realizzi, con un attraversamento ciclopedonale  ligneo che scavalchi la statale , il collegamento ideale, sicuro, tra la città e l’intero complesso sportivo e della futura (riconfermata) area feste. La creazione di un parco cittadino scongiurerebbe per sempre la possibilità di nuova futura cementificazione su un’area già satura.

Andrà affrontato il problema di non penalizzare Abbiate con i nuovi interventi dei sottopassi, definendo soluzioni condivise con la cittadinanza. Sull’aspetto produttivo lavorativo l’Assessore Beghi sta lavorando da tempo cercando, pur in una situazione di profonda crisi, di elaborare il massimo supporto al settore perché possano rinascere proposte ed opportunità .

Affronto l’aspetto ambientale. In questo caso è necessario un approccio sistemico non certo limitato al confine della nostra città. (la natura non ha confini!) Sintetizzo: negli ultimi anni si sono sviluppate teorie e studi internazionali che stigmatizzano l’importanza del territorio sulla base di valori e definizioni ambientali ben consolidati. Mi riferisco alla teoria delle reti ecologiche , uno strumento che permette di disegnare  e programmare interventi sul territorio fondamentali per la salvaguardia e sviluppo della biodiversità,  essa è stata ormai  recepita in Italia sia a livello regionale (rete ecologica regionale  RER) che provinciale (rete ecologica provinciale  REP).

Tale teoria condanna definitivamente il metodo con cui sono cresciute , praticamente senza criteri, le nostre città  partendo dalla considerazione che ogni zona verde, per il suo sviluppo vitale,  deve essere interconnessa con le altre. 

La legge 12 della Regione che guida la crescita dei PGT comunali rimarca l’importanza che anche i comuni sviluppino studi e progetti riguardanti la rete ecologica comunale REC che recepisca e sviluppi a livello locale le indicazioni generali. A supporto di ciò la Fondazione  Lombardia per l’Ambiente con la Regione hanno sviluppato studi di settore che hanno portato all’elaborazione di una pubblicazione “Aree prioritarie per la biodiversità nella pianura padana lombarda”.

E’ un lavoro molto interessante (invito tutti a leggerlo, è scaricabile dal WEB) elaborato dalle università e tecnici del settore floro-faunistico, in sintesi ciò che emerge è che  la nostra zona, ovvero quella fascia orizzontale che comprende i PLIS dell’Olona ed il Parco Pineta rientra pienamente tra le aree prioritarie per la biodiversità della regione Lombardia. L’altro aspetto fondamentale nasce dall’osservazione che il “nostro” Parco Pineta, grazie alla conurbazione degli ultimi decenni rischia di essere completamente isolato dagli altri spazi verdi della Regione, sia lungo il versante varesino che comasco.

Dall’osservazione del territorio emergono quindi le seguenti conclusioni che dovranno essere contenute nel futuro PGT:

Tradate finalmente creerà il parco sovra comunale dei 3 Castagni aderendo al PLIS RTO che, già corre lungo il confine con Lonate creando una forma di protezione delle aree verdi ad Ovest della città .

Esistono attualmente due corridoi ecologici possibili ed un varco per garantire la permeabilità ecologica tra Parco Pineta  e  le zone verdi della Valle Olona.

Il primo, Corridoio Nord, muovendosi tra Est ed Ovest ,occupa gli spazi  verdi lungo il confine con Venegono Inferiore, passa a nord dell’Ospedale, attraversa la Varesina nel tratto di strada tra  la Bticino e d Esselunga e si congiunge con il Parco RTO di Lonate.

Il secondo Corridoio Sud  si muove orizzontalmente lungo il confine con Locate, interessa le zone verdi sia di Tradate che Locate, dal Parco Pineta in zona via Calabria  giunge in zona Canavesi-Habitare, passa la Varesina e si congiunge attraverso le campagne e boschi ai boschi dell’Olona.

Il varco è rappresentato dall’attraversamento di Tradate del torrente Fontanile che collega il Parco Pineta da Nord al 3 Castagni .

L’individuazione di questi 3 passaggi è solo il primo passo per poterli consolidare e potenziare. E’ fondamentale il riconoscimento delle aree in questione per il loro importante ruolo che richiederà la massima attenzione di fronte a nuove richieste urbanistiche.

Andranno invece privilegiate ed incentivate azioni di salvaguardia, protezione della fauna ed incremento della naturalità dei luoghi perché possano svolgere al meglio la loro funzione di corridoi ecologici nonostante le numerose frammentazioni ed ostacoli presenti. Esistono allo scopo studi ed esempi di azioni simili (corridoi ecologici tra Parco Campo dei Fiori e Parco del Ticino) che sono incentivati dalla Comunità Europea, dalla Regione e dalla Fondazione Cariplo. Oltre alle considerazioni sui corridoi ecologici occorre considerare che Tradate è storicamente ricca di parchi, pubblici e privati e di zone verdi  fino quasi al centro della città. Tale valore, a differenza del passato, deve essere tutelato e salvaguardato al massimo perché  rappresenta, per quello che purtroppo è rimasto, una delle peculiarità più caratteristiche di Tradate, la sua bellezza nel verde.

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